08 – Amanzia Guérillot che dipinge nello studio

Il quadro Amanzia Guerrillot che dipinge nello studio appartiene a un genere tipico della pittura italiana del secondo Ottocento, costituito da opere che descrivono gli interni degli atelier artistici.
La figura dell’artista all’opera davanti al cavalletto e l’ambiente che la circonda sono descritti da Inganni con accurata precisione. Gli arredi e l’abbigliamento suggeriscono una dimensione borghese e un prestigio professionale ormai consolidato. Inganni aggiunge tuttavia alla scena un tono di quotidiana intimità, risolto nello sguardo che la pittrice, come distratta o sorpresa, rivolge al proprio ritrattista oltre che maestro, amante e poi marito.
L’attenzione dell’osservatore, dopo aver indugiato sulle sembianze giovanili di Amanzia, è attratta dalla tela posta sul cavalletto, una veduta di Milano ancora solo abbozzata, e poi dagli strumenti da lavoro come la tavolozza e il tavolino portacolori. Si aggiungono il prezioso scialle di cachemire rosso, abbandonato sullo schienale della poltroncina, e il fazzoletto bianco caduto sul pavimento. I tre dipinti appesi alla parete sono probabilmente i modelli o bozzetti di opere che segnarono la carriera della stessa pittrice. Tre vedute legate ai luoghi prediletti dalla coppia Inganni-Guérillot: Milano, la città natale di Amanzia, dove ebbe modo di incontrare il proprio maestro e futuro marito, e poi il lago di Como e Gussago, frequentati da entrambi durante le villeggiature. Il piccolo ritratto consegue così significati che superano la semplice raffigurazione dell’atelier per assumere il senso di una testimonianza insieme biografica ed affettiva.