04 – Giovane donna allo spiedo davanti focolare

L’opera Giovane donna allo spiedo davanti focolare firmata da Inganni e datata 1872 è ascrivibile al filone dei quadri con “effetti alla fiamminga” per la modalità con cui è trattata la luce. La scena raffigurata rientra al tempo stesso nel filone dei quadri di genere con ambientazione popolare. La ragazza pare peraltro di condizioni tutt’altro che modeste: l’acconciatura ben curata, con spilloni di pregevole foggia, la croce a pendaglio al petto e l’abito sobrio ma curato restituiscono una certa eleganza associata alla freschezza dell’incarnato. 

La procace ragazza attira l’attenzione anche per i lineamenti pieni del volto, i grandi occhi e la bocca, la quale, leggermente socchiusa e con le labbra carnose, conferisce senza dubbio una nota di sensualità. 

La fonte luminosa principale del quadro è il focolare. La donna si posiziona davanti ad esso per distribuire l’intingolo sui volatili infilati negli spiedi. A parte un colpo di fiamma, che sbuca da sinistra, il fuoco e le braci non sono direttamente visibili, ma se ne colgono gli ‘effetti’ nell’ambiente circostante. La maestria di Inganni consiste appunto nel gestire la scena in un vano buio investito dal chiarore proveniente dal caminetto che si riflette poi sul candelabro e sugli spilloni dell’acconciatura della ragazza. Alla scena assiste un gatto, attratto dalla vista e dal profumo degli uccelli, che si colloca sullo sgabello come spettatore. Il soggetto è ripreso in molte occasioni da Inganni e può essere inteso come un omaggio alla tradizione culinaria bresciana che apprezza la cacciagione di piccola taglia, e in particolare le beccacce, cuocendole preferibilmente sullo spiedo.