02 – Processione con festa notturna nella piazza di Gussago

Il quadro intitolato Processione con festa notturna nella piazza di Gussago presenta, in basso a destra, la firma dell’autore e la data di realizzazione, il 1869.
La scena racchiude in qualche modo l’essenza dello “spirito di Gussago” che Angelo Inganni respirò e tradusse nelle sue opere durante la lunga permanenza alla Santissima. Sul sagrato e sulla piazza antistanti la chiesa parrocchiale di Gussago figurano venditori ambulanti, devoti e chierici, in una coesistenza di sacro e profano, festa liturgica e svago laico, che era propria del tempo.
Inganni si prende licenza di modificare alcuni elementi architettonici per meglio allestire il suo racconto: proporzioni e dettagli della scalinata e della facciata dell’edificio sacro vengono modificati per lasciare spazio alle scene della festa popolare.
Ad animarla c’è, in secondo piano, all’interno del recinto del sagrato, la processione con le luminarie. Si tratta probabilmente della processione della Madonna Assunta del 15 di agosto, cui è dedicata la parrocchiale. Sono visibili uno stendardo, dei chierici, la confraternita del Santissimo Sacramento e il popolo al seguito.
A ridosso della scalinata, sotto lo sguardo incombente dei leoni, si svolge la sagra con il venditore di anguria sulla sinistra, una ostera sulla destra, e vari avventori tra cui parrebbe di riconoscere – nei due personaggi sulla destra – Amanzia Guérillot e lo stesso Angelo Inganni, lei con il ventaglio chiuso tra le mani, lui con la tuba in testa.
Inganni dimostra qui un particolare virtuosismo negli «effetti di luce» che tanta gloria gli avevano dato nel 1855 con il quadro Festa nuziale nei dintorni di Brescia presentato all’Esposizione Universale di Parigi e che aveva meritato un giudizio entusiastico del critico Téophile Gautier.
Nella scena gussaghese le luci generate dalle lanterne appese al filo, dalle candele dei chierici e dei confratelli in processione convivono con quelle che escono dal portale della chiesa e dalle finestre dell’edificio sulla sinistra, e con quelle dei bracieri nei pressi dei banchi dei venditori. Su tutta la scena regna poi la luna piena. Una vera e propria sinfonia della luce a cui il pittore piega e adatta le esigenze del realismo.